La partecipazione al progetto PRISMA-polveri finanziato gestito dall'INAF-UIT nasce dall'esperienza acquisita in ambito spaziale nello studio e rilevamento di particelle di polvere micrometrica in atmosfere planetarie. Per poter definire i requisiti di performance di PRISMA, si sono, quindi, studiate le condizioni ambientali delle polveri terrestri in modo da poter definire i requisiti del prototipo tenendo conto che, le particelle di polvere sospese nell'atmosfera terrestre sono di origine sia antropica che naturale.
Un grano di polvere interplanetaria catturato nella stratosfera terrastre.
Dall'analisi dimensionale delle polveri atmosferiche riportata si può notare che le dimensioni delle polveri è compresa in un intervallo dimensionale di cinque ordini di grandezza compreso tra pochi nonometri ad oltre 100 micrometri. Inoltre l'analisi chimica delle polveri atmosferiche mostra che esse sono prevalentemente costituite da composti del carbonio, nitrati, solfati e da silicati. Pertanto, lo strumento dovrà misurare l'abbondanza di particelle di polvere appartenenti alla classe PM10 (Particulate Matter con dimensioni inferiori a 10 micrometri).
Per poter rispondere ai requisiti imposti dal campione atmosferico da analizzare e dalla procedura di analisi scelta, ovvero di monitoraggio continuo della distribuzione dimensionale e raccolta delle polveri durante volo di veivolo teleguidato, lo strumento sarà composto da un sistema di campionamento aerodinamico, sensore ottico e da un sensore piezoelettrico di polveri.
Nell'ambito del progetto si sono svolte le seguenti attività:
definizione dei requisiti di performance dello strumento
(ambito di applicazione, risoluzione e sensibilità);
definizione dei requisiti tecnici (massa, volume, potenza) del prototipo;