Edificio Monumentale

La specola napoletana con le sue architetture neoclassiche

L’edificio della Specola, ancora oggi e malgrado l’aggiunta di due ali che hanno alterato le proporzioni del progetto originale, conserva quasi intatto il suo fascino: da uno scalone monumentale, di gusto ottocentesco, si accede ad un’ampia terrazza su cui si erge la facciata principale, dal prospetto sobrio ed elegante. La superficie è scandita dall’apertura di sette archi e dalla campitura in due livelli con, al di sopra della cornice, un rialzo sul quale spiccano alle estremità due cupole. In corrispondenza dell’ingresso principale si notano un rivestimento squadrato aggettante che cela la sottostante volta a botte ed un terzo cupolino.

La struttura è realizzata in tufo nelle fondamenta ed all’esterno, ed è ricoperta da un rivestimento di mattoni con archivolti, mostre, zoccoli e cornici in travertino rosa di Gaeta. In posizione leggermente avanzata rispetto al corpo di fabbrica, rispettivamente ad Est e ad Ovest della terrazza, si stagliano due torri a sezione circolare. Entrambe furono realizzate in epoca successiva alla fondazione, per ospitare strumenti più moderni e troppo grandi per trovare alloggiamento nei cupolini preesistenti. Il piazzale antistante l’Osservatorio è dominato da un pronao dorico di sei colonne sormontato da un timpano su cui si legge la scritta latina “Ferdinandus I Astronomiae Incremento Anno MDCCCXIX”.

Ferdinando I è anche raffigurato nel bassorilievo dello scultore Claudio Monti che si trova nel salone centrale: un vestibolo con volta a botte al cui centro si apre un piccolo lucernario. Sui lati, si osservano le colonne in marmo di Carrara che, nell’idea originaria del direttore di allora, Federico Zuccari , insieme alle altre sei del pronao avrebbero dovuto creare un portico intorno alla sala circolare destinata ad ospitare gli strumenti per le osservazioni. Di tale progetto rimane traccia in una medaglia commemorativa fatta coniare da Gioacchino Murat in occasione della posa della prima pietra.

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