Il Parco

I giardini e le terrazze belvedere che guardano verso il golfo di Napoli

“Il luogo è ben scelto, lontano dallo strepito della città, isolato e rinchiuso in un ampio giardino con base ferma e per natura e per arte, e con orizzonte libero […]” . Con queste parole nel 1817, il teatino padre Giuseppe Piazzi esprimeva a re Ferdinando I delle Due Sicilie il suo giudizio favorevole sulla scelta del sito per l’Osservatorio Astronomico.

L’ampio giardino che circonda l’edificio monumentale ha un’estensione di circa sei ettari. Di questi, quattro formano i giardini che circondano i vari edifici, mentre altri due sono affidati da oltre centocinquanta anni alle cure di due famiglie di coloni che vi coltivano la vite e varie specie di vegetali e di alberi da frutta. Infatti, il governo borbonico volle così dotare l’Osservatorio di una risorsa economica indipendente, capace di garantirne il sostentamento insieme agli introiti derivanti dalla vendita degli Almanacchi.

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