Villa della Riccia

L'edificio cinquecentesco che ospita gli uffici dei ricercatori

“Fra le colline che circondano la vasta Napoli e ne formano il rinomato cratere, cominciando da quella di Posillipo verso l’Occidente, bagnata dal mare alle sue radici, volgendo quindi a settentrione, e terminando poscia fra settentrione e levante con quella che da Capo di Chino si stende fin presso Poggio Reale, dove il suolo dolcemente alla pianura si abbassa, sorge nella parte settentrionale, declinando alquanto verso oriente, e poco lungi dalla Villa Reale di Capo di Monte, la collina nominata di Miradois, e da alcuni anche di Minadois, celebre tra i punti di più ridente e variata prospettiva, dei quali i colli di Napoli abbondano, sulla quale, nel luogo nominato altre volte la Riccia, è edificata la Specola Reale”.

La Villa della Riccia sorse nel secolo XVI come casino del marchese di Miradois, reggente della Gran Corte della Vicaria, e comprendeva in origine cortili e giardini ornati di molte statue. Subì nel corso dei secoli varie trasformazioni, cambiando più volte proprietario. Dapprima passò ai Capecelatro, poi ai d’Onofrio e infine al Principe della Riccia, che agli inizi dell’Ottocento la donò al Demanio Reale, il quale a sua volta la diede in concessione permanente all’Osservatorio. Costituita da un corpo unico a due livelli, rivestita esternamente da bugnato liscio e con ampio portale d’ingresso sul prospetto principale, che dà su uno slargo su cui si affacciano anche i locali dell’antica foresteria, oggi ospita il centro di calcolo e gli uffici degli astronomi ricercatori. La Villa è collegata direttamente all’Edificio Monumentale da un lungo corridoio coperto, realizzato già dagli inizi, per tutelare dal freddo, ma anche dall’assalto dei predoni (l’Osservatorio non era recintato) gli astronomi che di notte dovevano spostarsi dalle abitazioni al luogo d’osservazione.

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