Sulle tracce della cultura scientifica a Napoli attraverso le commemorazioni accademiche

Maria Stellato (2000)

Seconda Università degli Studi, Napoli

Abstract

Per lungo tempo si è avuto della storia della cultura scientifica dell’ltalia meridionale un’idea molto riduttiva. L’attenzione, infatti, è stata rivolta verso altre aree geografiche come la Toscana di Galileo Galilei e i protagonisti del dibattito storiografico sono stati personaggi di primo piano come lo stesso Galilei, o personaggi stranieri quali Isaac Newton e Charles Darwin, oltre sembrava esserci il deserto.
Alla cultura scientifica meridionale del periodo che va dal Seicento al Novecento non è stato attribuito il giusto valore, forse perche non c’è stato un adeguato sviluppo industriale e capitalistico che, invece, ha investito altri paesi europei, mettendo in risalto i risvolti tecnologici e scientifici sul piano applicativo delle esperienze maturate nel campo della ricerca scientifica pura.
Non bisogna poi dimenticare l’esorcizzazione della fisica, della matematica, delle scienze naturali che fu operata all’inizio del Novecento dalla corrente filosofica dell’ldealismo. Gli ldealisti non percepirono, o non vollero percepire, l’evoluzionismo, la psicanalisi, la fisica einsteniana che offrivano una nuova interpretazione dell’uomo e del mondo e, poiché grande fu il prestigio degli idealisti, capillare fu la loro influenza. II tutto, contribuì alla scomparsa di libri, documenti, memorie.

Relatori:

  • Massimo Capaccioli – Università degli studi di Napoli Federico II
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