Un dibattito sull’espansione dell’universo all’alba della moderna cosmologia.

Dr. Giovanni Macchia (Universita degli studi di Urbino)

11 June 2025
11:30, Aula Piazzi

Abstract:

Dal 14 maggio al 6 giugno 1932 si tiene sul Times di Londra, nella rubrica “Lettere all’editore”, un dibattito pubblico sull’universo. Solo otto mesi prima la piccola comunità degli astronomi/cosmologi, annunciando la scoperta dell’espansione dell’universo, aveva dato i natali a un nuovo paradigma riguardo alla concezione umana del cosmo. In queste lettere, gran parte degli scriventi, a parte alcuni eminenti scienziati (James Jeans in primis), non sono addetti ai lavori, ma soprattutto membri di una “élite colta” (scrittori, filosofi, accademici, politici, alti ufficiali militari, editori ecc.) il cui senso comune si sforza di comprendere in particolare il concetto rivoluzionario, derivato dalla Relatività Generale, di uno spazio che si espande e si curva.

Questa piccola testimonianza storica “in presa diretta” può essere inquadrata come significativo esempio di tre fenomeni più generali: 1) dal punto di vista filosofico, come manifestazione dell’attrito fra immagine manifesta e immagine scientifica (mutuando le espressioni del filosofo W. Sellars) del cosmo; 2) dal punto di vista sociologico, come espressione di quella che la storica B. Bensaude-Vincent ha chiamato crescente divario tra scienza e pubblico; 3) dal punto di vista storico, come esempio di come la metafisica possa generare nuova fisica.

Riguardo al punto 3), infatti, è anche dalla lettura delle lettere di Jeans che l’astrofisico E.A. Milne decise di schierarsi con una cosmologia più di “senso comune”, proponendo un suo modello fisico di espansione privato proprio di uno spazio curvo e in espansione.

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