Anna Romano (2003)
Università degli studi, Padova
Abstract
Con il termine “galassia attiva” si definisce una galassia che presenta i segni di un’intensa attività energetica (Lbol ~ 1042-1047 erg sec-1) nella regione nucleare, non riconducibile ad attività stellare; questo è il motivo per cui si parla anche di “Nuclei Galattici Attivi” (AGN).
L’interpretazione teorica dei meccanismi di produzione di energia degli AGN ha impegnato gli astronomi per molti anni e costituisce uno degli obiettivi dell’astrofisica moderna. L’unico processo che sembra possibile è la liberazione di energia gravitazionale, convertita in energia elettromagnetica, in un disco di accrescimento rotante attorno ad un buco nero estremamente massiccio (M > 107 Msol) (Rees 1984, ARA&A, 22, 471).
Supposto valido questo modello, un’altra questione di fondamentale importanza è la comprensione del modo in cui una grande quantità di gas possa essere incanalata verso le regioni centrali di queste galassie per alimentarne l’attività nucleare, o, in parole povere, come il “mostro” centrale (buco nero) possa essere alimentato, in generale.
Affinchè del materiale possa cadere verso il centro della galassia, è necessario che esso ceda gran parte del suo momento angolare, per cui il problema del “fueling” degli AGN è, sostanzialmente, il problema di come una massa possa arrivare al disco di accrescimento, in prossimità del buco nero, con momento angolare basso.
Relatori:
- Piero Rafanelli – Università degli studi, Padova
- Agatino Rifatto – INAF OACN
- Stefano Ciroi – Università degli studi, Padova