OmegaCAM è l’unico strumento previsto per il telescopio VST, copre un grado quadrato di campo con una risoluzione di 0.22″/pix. Il detector della camera è composto da un mosaico di 32 CCD da 2048×4096 pixel ognuno, per un totale di 16kx16k pixel. OmegaCAM verrà utilizzata nel visibile, in congiunzione con una vasta gamma di filtri, in modo da offrire la massima versatilità nei programmi scientifici alla comunità astronomica. Campionare un grado quadrato di campo ad alta risoluzione porta a delle dimensioni assolutamente rilevanti per la camera, come i 300 mm di diametro per la finestra del dewar. A causa delle dimensioni del rivelatore, anche i filtri sono costruiti con la tecnica a mosaico, e il loro layout è ottimizzato in modo da far coincidere il gap dei CCD con quelli dei filtri. Il set di filtri previsto parte da quelli standard U,B,V,R,I,Z e gli u’,g’,r’,i’ del Sloan project (Gunn et al. 1998), a quelli a banda più stretta, quali gli Stromgren u,b,v,y, fino a quelli a banda stretta come Hα [OIII]. L’elettronica di acquisizione è basata su tre controllori FIERA, due utilizzati per i CCd scientifici, il terzo per quelli ausiliari, che hanno il compito di effettuare l’autoguida e il sensore di fronte d’onda, chiudendo così il loop attivo di controllo per il tracking e l’ottica attiva. L’intero mosaico viene scaricato in 45s. Lo strumento verrà utilizzato al 100% in service mode. Attualmente lo strumento è completato e in attesa di integrazione al telescopio VST.
Il mosaico di CCD di OmegaCAM
OmegaCAM montata sul test stand in ESO